Il misterioso muro sottomarino delle Bahamas

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Nel 1968, al largo delle coste delle Bahamas, è stato scoperto un enigmatico muro sottomarino composto da enormi blocchi di roccia. Da allora, archeologi, geologi e studiosi di misteri hanno dibattuto sulla sua origine. Si tratta di un’antica opera umana o di una peculiare formazione naturale? Questa domanda ha alimentato un acceso dibattito scientifico e solleticato l’immaginazione di molti appassionati di misteri.

Il muro sottomarino: descrizione e prime ipotesi

Il muro, noto anche come “Bimini Road”, si estende per diverse centinaia di metri in modo lineare e regolare, un aspetto che ha fatto pensare subito a una costruzione artificiale. L’archeologo William Donato, che ha studiato il sito attraverso numerose immersioni, ha ipotizzato che questa struttura risalga a circa 12.000-19.000 anni fa, un’epoca in cui il livello del mare era molto più basso.

Secondo Donato, il muro potrebbe essere stato costruito come barriera protettiva per un insediamento preistorico, utilizzando pietre di sostegno e possibili ancoraggi con fori per le corde, segni che farebbero pensare a un’intenzionalità umana. La sua teoria si basa anche sulla disposizione su più livelli delle pietre, un dettaglio difficilmente spiegabile come fenomeno naturale.

La teoria della formazione naturale

Non tutti, però, concordano con l’ipotesi dell’origine artificiale del muro. Il geologo Eugene Shinn ha condotto studi sui campioni di roccia prelevati dal sito, analizzando la loro conformazione. Shinn ha inizialmente dichiarato che la maggior parte dei suoi carotaggi mostrava una “flessione verso l’acqua profonda”, un indizio che suggerirebbe una formazione naturale delle rocce nel loro attuale contesto sottomarino.

Tuttavia, questa posizione è stata messa in discussione quando è emersa una discrepanza nei suoi risultati: nel suo primo studio, solo il 25% dei campioni presentava la flessione indicata. Interrogato dal dottor Greg Little, Shinn ha ammesso di aver gestito il proprio lavoro con un approccio meno rigoroso, suscitando ulteriori dubbi sulla validità delle sue conclusioni.

Una struttura legata a civiltà perdute?

L’idea che il muro possa essere una testimonianza di una civiltà preistorica sommersa non è nuova, e si collega a teorie più ampie su Atlantide e altre culture perdute. Se risalente davvero a 12.000 anni fa, questa struttura coinciderebbe con il periodo del Dryas Recente, un’epoca di rapide variazioni climatiche e scioglimento dei ghiacci che potrebbero aver sommerso antichi insediamenti.

Il dottor Donato e altri sostenitori di questa teoria sottolineano che il muro presenta caratteristiche difficili da attribuire a processi naturali, come la precisione delle linee e la somiglianza tra i blocchi. Inoltre, alcuni ritrovamenti nelle vicinanze, come utensili in pietra, potrebbero suggerire la presenza di esseri umani.

Conclusioni ancora incerte

Nonostante decenni di studi e dibattiti, l’origine del muro sottomarino delle Bahamas rimane un mistero irrisolto. L’evidenza scientifica sembra puntare in direzioni opposte: da un lato, le peculiarità della struttura sembrano suggerire un intervento umano; dall’altro, le analisi geologiche non offrono una prova conclusiva.

Che si tratti di un’opera preistorica o di un affascinante capriccio della natura, il muro continua a stimolare domande e ricerche, rappresentando uno dei tanti enigmi del nostro passato sommerso.

Cosa ne pensate del mistero del muro sottomarino delle Bahamas? Potrebbe essere una traccia di una civiltà perduta o siamo di fronte a una straordinaria coincidenza naturale? Condividete la vostra opinione nei commenti!

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